Il grande scalone del Vasari
In quattro secoli di vita la Galleria degli Uffizi ha
subìto varie modifiche. Alla prima sistemazione come museo appartengono
la Tribuna del Buontalenti (1584), oggi Sala 18,
e alcuni ambienti adiacenti: la saletta degli strumenti scientifici (oggi
Sala 17), la Terrazza delle carte geografiche (oggi Sala 16) e cinque
salette volute da Ferdinando I, fratello
e successore di Francesco I, per la raccolta delle armi (oggi Sale 19-23).
Al termine di questo primo corridoio, posto a levante, era il Gabinetto
di Madama (oggi Gabinetto delle miniature) dove la granduchessa teneva
le sue gioie e si conservavano "idoli"
(bronzetti antichi) e miniature. Pur ospitando ormai in prevalenza
dipinti, questi ambienti conservano ancora il loro suggestivo tono
cinquecentesco.
Nel Seicento, Ferdinando II fa
completare le volte del secondo e terzo corridoio, dedicando i
loro affreschi alle glorie fiorentine, e Cosimo III usa questi
spazi per esporvi i nuovi "gioielli" delle collezioni
granducali. Si creano così, sul lungo corridoio di ponente,
il Vestibolo (attuale uscita sulla scala del Buontalenti) con pezzi
archeologici e iscrizioni antiche, la Stanza delle Porcellane (oggi
Sala 34, del Veronese), la Sala del Medagliere (oggi Sala 41, di
Rubens), che conteneva ben 30.000 pezzi, e la Stanza degli Autoritratti
(oggi Sala 35, del Tintoretto), quest'ultima raccolta sarà
poi spostata nel Corridoio Vasariano.
L'accesso allo
scalone del Buontalenti
In Galleria si ammassano anche, in attesa di sistemazione, i disegni
del cardinale Leopoldo, nucleo centrale del Gabinetto
Disegni e Stampe, le miniature e gli oggetti in pietra dura.
Cresce anche la raccolta delle sculture antiche,
con l'acquisizione di pezzi eccezionali come l'Ermafrodito, l'Amore
e Psiche, i Lottatori e la Venere medicea. Già nel 1689
i corridoi esibivano circa 102 busti e 72 statue. Il loro primo
restauratore ufficiale, lo scultore Ferrata, fu alloggiato in Palazzo
Vecchio per essere più vicino alle opere da curare.
In epoca lorenese (1737-1860) la
Galleria degli Uffizi non perde certo di
importanza e gli acquisti di opere d'arte continuano anche se si
lamentano alcuni errori come la liquidazione dell'Armeria Medicea
(1775) o la riduzione della collezione di maioliche.
Il secondo corridoio
Ma le maggiori novità sono di carattere amministrativo.
Il "Custode" Giovanni Bianchi stampa la prima guida del
museo (1759), si allestiscono la Sala della Niobe (corridoio ovest,
architetto Gaspare Maria Paoletti) e il Gabinetto delle gemme,
oggi Sala 24, delle miniature (1782, architetto Zanobi del Rosso),
si nomina un direttore (1765, è Giuseppe Bencivenni Pelli
assistito da Luigi Lanzi), si incaricano le Guardie Reali di sorvegliare
i dipinti (1793), si mettono i cartellini alle opere per agevolare
i visitatori (1795).
Sotto l'impulso dell'Illuminismo, il granduca Pietro Leopoldo
di Lorena comincia (1780-82) il riordino delle collezioni in senso
scientifico-didattico e trasferisce alcune attività dagli Uffizi ad
altre sedi come l'Accademia.
È il caso dell' Opificio delle pietre dure
L'ingresso alla Galleria
Fra Sette e Ottocento intere collezioni vengono trasferite per costituire nuovi musei: La Specola (con gli strumenti scientifici), il Museo Egizio (1852), il Museo Etrusco (1870) e il Bargello (1865), dedicato alle sculture del Quattro-Cinquecento. Una sezione di dipinti viene distaccata alla Galleria d'arte moderna di Pitti, i quadri dell' Angelico vanno a San Marco, un'intera quadreria parte per Lucca.
Le ristrutturazioni dell'ultimo secolo vedono la realizzazione della Sala dei Primitivi ad opera degli architetti Scarpa, Michelucci e Gardella (1953-56), il restauro della chiesa di San Pier Scheraggio inglobata dal Vasari nel Palazzo (1971, architetto Bemporad), la sistemazione delle sale del Lippi (1973-'74, Sala 8), del Botticelli (1978, Sala 10-14) e di Leonardo (1979, Sala 15).
Veduta della Sala del Botticelli
Attualmente sono circa 1.700 i dipinti esposti, mentre altri 1.000 sono ordinati (e visibili su richiesta) nei nuovi Depositi creati nel 1978. In corso di realizzazione il progetto "Grandi Uffizi", delineato fin dal 1964, che prevede un nuovo ingresso da piazza Castellani e un notevole ampliamento di spazi, sia per l'esposizione che per le attrezzature e i servizi. Alle storiche 45 sale del secondo piano si aggiungeranno così quelle del primo piano, fino a pochi anni fa occupate dall'Archivio di Stato.