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Frà Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico

Beato Angelico

Pittore
Vicchio di Mugello 1400 ca.-Roma 1455

Attivo come pittore già nel 1417 entra poco dopo nel Convento di San Domenico a Fiesole divenendone priore. Tra le prime opere note alcuni codici miniati e il Trittico di San Domenico (Museo di San Marco), dove è ancora viva la corrente gotica e si nota la lezione di Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano.

Deposizione di S.Trinita
Deposizione di S.Trinita

Già dal Trittico di San Pietro (1430, Museo di San Marco) si fa strada però l'influenza della pittura di Masaccio, la cui concezione plastica e spaziale viene tradotta dall'Angelico in termini di luce e di colore.
È diventato il maggior pittore fiorentino di quegli anni quando dipinge il famoso Tabernacolo dei Linaioli (1433, Museo di San Marco) e altre tavole di prestigio (Polittico di Perugia, 1437; Pala di San Marco, 1438) dove cerca di porre le basi per una nuova arte sacra: di impianto rinascimentale ma di tono mistico, dove all'esaltazione dell'uomo si preferisce una bellezza ideale, non intaccata dal male, immersa in una luce diafana che non è residuo gotico ma interpretazione personalissima (e un po' domenicana) delle più aggiornate istanze culturali.

Annunciazione di San Marco
Annunciazione di San Marco

Dal 1435 si trasferisce nel convento di San Marco, da poco passato ai domenicani e in fase di ristrutturazione grazie al mecenatismo di Cosimo dé Medici. Qui, dal 1438 al 1446, dirige i lavori di decorazione a fresco del complesso lasciandovi capolavori come l'Annunciazione e la Crocefissione nella Sala del Capitolo. In accordo con la nitida architettura di Michelozzo raggiunge una crescente semplificazione formale.
Il Museo di San Marco è oggi, soprattutto, un vero e proprio museo del Beato Angelico.

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