L'interno della Tribuna
L'ambiente più prestigioso e originale degli Uffizi è la Tribuna, sala ottagonale fatta costruire da Francesco I, uomo cupo e introverso ma di raffinate fantasie culturali, al suo artista prediletto, Bernardo Buontalenti. Progettata nel 1584, la Tribuna si eleva con la sua cupola sul corridoio est della Galleria e costituisce una tappa decisiva dell'architettura museale perchè appositamente concepita per questo scopo: una specie di grande scrigno che doveva contenere le opere e gli oggetti più preziosi del granduca ma anche quelli più curiosi e rari
Francesco I de' Medici
Il modello della Schatzkammer (camera del tesoro) dei sovrani nordici medievali si evolve qui nella concezione museologica della Wunderkammer (camera delle meraviglie) tardorinascimentale, che associa prodotti d'arte e creazioni della natura sotto il segno della conoscenza, del piacere e dello stupore provocati nel visitatore: dipinti, medaglie, bronzetti e oreficerie si trovavano così fianco a fianco con cristalli, reperti fossili e minerali rari.
L'architettura stessa della sala, con la volta e il fregio incrostati di valve di conchiglie (madreperla), aderisce alla coniugazione manierista di arte e natura, alla quale si ispirava anche il giardino pensile sul tetto della Loggia dei Lanzi, che chiude a ovest il Palazzo.
Interno della cupola della Tribuna
Buontalenti, fantasioso regista, mette in scena una complessa allegoria. Ogni elemento architettonico o decorativo della Tribuna racconta la storia degli elementi del cosmo (aria, terra, fuoco, acqua) assoggettati e ridotti a forma di bellezza dall'abilità dell'"uomo artefice".
Nell'arredamento originale, dunque, pochi capolavori pittorici accompagnavano medaglie, gemme e cammei antichi racchiusi nei 120 cassetti della mensola d'ebano che girava tutt'intorno alla sala mentre le sculture d'argento e bronzo del Giambologna si allineavano sul velluto rosso delle pareti. Il primo inventario di questo ambiente risale al 1589.
Antico allestimento della Tribuna
Nel Seicento aumentò la presenza dei dipinti più celebri
delle collezioni granducali: Raffaello (la Madonna della seggiola
e il San Giovannino), il Pontormo (la
Carità), Andrea del Sarto (Ritratto
di dama), Michelangelo (Tondo
Doni, qui documentato dal 1635), mentre una serie di statue
in marmo di epoca classica fra cui la Venere dei Medici venivano
disposte intorno a un celebre tavolo in pietre dure (1680 circa)
realizzato dall' Opificio fiorentino. Alcuni
di questi dipinti sono ancora presenti nella sala, altri sono esposti
nella Galleria Palatina.
La Tribuna diventava così un ambiente museografico di fama
mondiale, il riferimento ideale di ogni grande collezionista, tanto
che nel 1772 il pittore Zoffany sarà incaricato dalla regina
d'Inghilterra di dipingerne una celebre veduta oggi conservata a
Windsor Castle: nel quadro si possono riconoscere i più noti
esponenti della colonia inglese a Firenze.
La Tribuna dipinta da Johann Zoffany
La sistemazione originaria è molto cambiata ma nel 1970 si è cercato di ricostituire, nella misura del possibile, la sua disposizione d'insieme. Nel percorso della Galleria la Tribuna è oggi la Sala 18.