Pittori scultori e orafi
Antonio
(Firenze 1431 - Roma 1498)
Piero
(Firenze 1441 - Roma 1496)
Presero il loro soprannome dal mestiere del padre, appunto un venditore
di pollame. Antonio, il più dotato dei due, lavora come orafo
per il Ghiberti, impara la scultura da Donatello e la pittura da Paolo
Uccello. Piero studia pittura con Andrea del
Castagno e Paolo Uccello. Entrambi sono grandemente influenzati da
Alessio Baldovinetti (Firenze 1425-99).
Famosi per lo studio dell'anatomia e per il movimento che riescono a dare alle
loro figure, i due fratelli si inseriscono pienamente nella cultura del tempo,
che vuole una conoscenza perfetta dal corpo umano (poco dopo Leonardo si eserciterà nelle
sue celebri dissezioni di cadaveri) per poterlo raffigurare naturalisticamente
nelle tre fasi: moto, lotta, tensione.
Antonio e Piero,
Pala di S.Miniato
Del solo Antonio, il più versatile, sono il bellissimo San Michele
e il Drago (Museo Bardini), i due pannelli
con le Fatiche di Ercole (Uffizi), ultimi
sopravvissuti di una serie famosa, e il Profilo di donna (Museo Poldi
Pezzoli, Milano) da alcuni identificato nel ritratto di Simonetta Cattaneo
Vespucci, la donna amata da Giuliano dé Medici,
ucciso nella congiura dei Pazzi il 23 maggio 1478 (e secondo alcuni amata
anche dal fratello, Lorenzo il Magnifico).
Come orafo lo ricordiamo nell'altare d'argento (1477-80) e nella base per la
Croce d'argento del Battistero (oggi entrambe nel
Museo dell'Opera del Duomo). Come scultore usa
solo il bronzo o la terracotta, mai il marmo: da vedere il bronzetto di Ercole
e Anteo oggi al Bargello. Il suo modo di disegnare, teso e nitido, lo porterà a
sperimentare una nuova tecnica espressiva, che sicuramente lo valorizza: e così
Antonio diventerà anche uno dei primi incisori della storia.
Del solo Piero, più mediocre nel colore e nel segno, sono le Virtù (Uffizi),
commissionate nel 1469 dall'Arte dei mercanti, l'Incoronazione della Vergine
(chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano) e il ritratto di Giangaleazzo Maria
Sforza (Uffizi).
Antonio,
Le fatiche d'Ercole
Eseguita in collaborazione è la pala d'altare della Cappella
del Cardinale del Portogallo (San Miniato)
e una piccola parte degli affreschi in loco (il resto è del Baldovinetti).
Insieme, i due fratelli eseguono anche le ultime due opere della loro vita: i
monumenti sepolcrali dei Papi Sisto IV (1484) e Innocenzo VIII (1492), il primo
nelle Grotte Vaticane e il secondo in San Pietro.