La chiesa di S. Lorenzo
Prima parte
In campo artistico il Rinascimento è ripresa degli ideali e delle
forme classiche, dopo la frattura medioevale, in un'ideale continuità
culturale col mondo antico. A Firenze, in un breve arco di anni,
un architetto (Brunelleschi), uno
scultore (Donatello) ed un pittore (Masaccio)
attuano una rivoluzionaria trasformazione della concezione e delle
funzioni dell'attività creativa.
L'arte non è più attività "mechanica", cioè
manualità artigianale, ma attività "liberalis",
cioè
intellettuale. Questo passaggio è sancito dalla pubblicazione
delle opere teoriche di Leon Battista
Alberti: "De pictura" (1436) dedicata a Filippo
Brunelleschi, "De re aedificatoria" (1452) e "De
statua" (1464).
L'arte diviene strumento di conoscenza e di indagine della realtà; scienza
vera e propria su fondamenti teorici razionali, come le leggi della prospettiva.
Il concetto chiave di "imitazione del naturale"
è basato sì sulla tradizione classica contrapposta
a quella bizantina, ma è anche da intendersi come organizzazione
matematico-geometrica dei dati visivi (che sono oggetto della pittura)
in uno spazio (una tavola o una parete da affrescare).
Sagrestia Vecchia
di S. Lorenzo
Questa rifondazione artistica, tramite il mecenatismo dei signori, si diffuse e sviluppò, arrivando ai vertici di Bramante, Raffaello, Michelangelo e Leonardo, come "classicismo". Dai seguaci di Raffaello e di Michelangelo (che da ragazzo aveva vissuto nella casa di Lorenzo il Magnifico, a stretto contatto con il Poliziano e gli altri umanisti della cerchia medicea che si riunivano negli "Orti" di S.Marco) si sviluppa quindi il manierismo, come ricerca anticonformista di un'originalità fine a se stessa, reazione alle inquietudini che trasparivano dietro lo schermo del classicismo.