S.Giorgio e il drago
Firenze 1495-Fontainebleau 1540
Assieme al Pontormo uno dei maestri del primo manierismo fiorentino in pittura, e come lui passa per la bottega di Andrea del Sarto ma elabora presto una visione personale, dotata di estremo soggettivismo e sensibile al realismo nordico. Fra le prime opere si ricordano (1514-15) il Ritratto femminile e l'Angelo musicante degli Uffizi ma il successo arriva con l'affresco dell'Assunzione (1517) nel Chiostro dei Voti dell'Annunziata, dove alle movimentate figure degli Apostoli in basso si contrappone in alto il giro vorticoso degli angeli, dal realismo quasi caricaturale.
Angelo musicante
Galleria
degli Uffizi
A Volterra esegue poi la Deposizione (1521), forse il suo capolavoro:
figure scattanti, volumi sfaccettati, colori insoliti e vibranti creano
un clima nuovo, astratto e intellettualistico, spirituale e insieme spiritato.
Crea poi la Pala Dei (1522, oggi in Palazzo
Pitti) e lo Sposalizio della Vergine (1523) in San Lorenzo a Firenze,
dove torna a un classicismo più monumentale anche se brioso.
Il periodo fiorentino è chiuso dalle Figlie di Jetro (Uffizi),
un vero "pezzo" di bravura che parte dal dinamico plasticismo michelangiolesco
e lo trasforma in un violento scatenamento di forze stipate e costrette in una
struttura stratificata senza perdere i tipici effetti astratti e preziosi.
Le figlie di Jetro,
Galleria degli Uffizi
Alla fine del 1523 si trasferisce a Roma (affreschi in Santa Maria della Pace, 1524), poi lavora a Sansepolcro (Deposizione in San Lorenzo, 1528) e Città di Castello (Trasfigurazione nel Duomo, 1528-30). Dopo una tappa a Venezia presso Pietro Aretino giunge nel 1530 in Francia, dove diviene pittore ufficiale del re Francesco I e fra il 1532 e il '37 lavora alla reggia di Fontainebleau (Padiglione di Pomona, col Primaticcio, e Galleria) importandovi, pur costretto in compiti cortigiani e illustrativi, l'eversione sensuale e aggressiva del primo manierismo fiorentino.