Scultore e architetto
Firenze 1462-1543
Il vero nome era Bartolomeo Baglioni (Firenze 1462-1543), scultore ed
architetto. Dapprima fu "legnaiolo" (artigiano scultore) come
il padre. Di queste sue prime opere a intaglio sopravvivono solo gli
stalli dei cori di Santa Maria Novella a
Firenze e di Sant'Agostino a Perugia. Si diede quindi all'architettura
e collaborò con Antonio da Sangallo il Vecchio,
sia ai lavori in Santissima Annunziata sia
a quelli per il restauro di Palazzo Vecchio e
per la realizzazione, in esso, della Sala Grande. Dal 1508 al 1515 fu
capomastro alla fabbrica del Duomo ma ne
fu allontanato in seguito alle critiche di Michelangelo.
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Palazzo Cocchi Serristori
Costruì Palazzo Taddei, il campanile di Santo Spirito e quello
di San Miniato ed il bel Palazzo Bartolini Salimbeni in Piazza Santa
Trinita (1520), sulle cui finestre è il motto "per non dormire"
(poi ripreso da Gabriele D'Annunzio), ispirato a un episodio che esalta
l'astuzia di un mercante di casa Salimbeni.
La sua bottega fu luogo di riunione per gli artisti del tempo, fra cui Raffaello e Michelangelo.