Vaso in diaspro appartenuto
a Lorenzo de' Medici
Collezioni
Le prime collezioni artistiche dei Medici, legate al mecenatismo verso gli artisti loro contemporanei, risalgono all'inizio del Quattrocento, con Cosimo il Vecchio, Piero il Gottoso e Lorenzo il Magnifico. Il saccheggio di Palazzo Medici nel 1494, dopo la cacciata di Piero lo Sfortunato, disperde la maggior parte delle opere ma quando, nel 1537, il ramo cadetto della famiglia prende il potere con Cosimo I, figlio di Giovanni dalle Bande Nere, inizia un costante recupero di tutti i tesori ancora in città. È così, ad esempio, che oggi possiamo vedere al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti i vasi di pietre dure appartenuti a Lorenzo il Magnifico.
Veduta del primo corridoio della Galleria
Cosimo I rintraccia anche la serie dei ritratti di uomini illustri raccolti da Paolo Giovio, di grande interesse storico (oggi esposti lungo i corridoi degli Uffizi). Nei suoi inventari compaiono anche due opere di Tiziano: il ritratto di Pietro Aretino e quello del cardinale Ippolito de' Medici. Se a Francesco I si deve la creazione della Galleria nel Palazzo degli Uffizi, è con il fratello Ferdinando I che questa si arricchisce delle migliori sculture antiche e di dipinti importanti come la Madonna della seggiola di Raffaello (esposta dal 1589 nella Tribuna e forse da lui acquistata qualche anno prima a Roma, all'epoca in cui era cardinale). Il granduca si preoccupa anche di non disperdere il patrimonio artistico cittadino e il 24 ottobre 1602 emana una legge che limita l'esportazione dei dipinti: "che non vadino fuori a effetto che la Città non ne perda l'ornamento".
Arte Romana, scena di sacrificio
Sotto il regno di Ferdinando I (1587-1609) avviene anche la pubblicazione
della prima guida cittadina, "Bellezze di Firenze", edita
dal Bocchi nel 1591 con la descrizione di tutte le opere d'arte delle
collezioni private fiorentine.
Suo figlio Cosimo II (1590-1621) si
specializza nella raccolta di dipinti su pietra e materiale raro
(come la lavagna) e riunisce opere di piccolo formato di artisti
italiani e stranieri: Filippo Napoletano, il Callot, il Ligozzi,
il Poelenburgh. Preferisce però
esporli in una loggetta di Palazzo Pitti.
Raffaello, ritratto di donna detto
"La Velata"
Fanno eccezione la Vergine adorante del Correggio, donatagli nel 1617 dal duca di Modena, e la Velata di Raffaello, giunta alla corte di Cosimo II nel 1620 come legato testamentario della famiglia Botti. L'anno successivo, con l'avvento al trono di Ferdinando II si apre il secolo d'oro del collezionismo Mediceo (1621-1737).