di Sandro Pintus



"Secret Love"
una mostra di Bruce Weber alla Biennale di Firenze


Come era prevedibile la 1a Biennale di Firenze, grazie al successo ottenuto, ha prorogato la chiusura al 16 Gennaio. Infatti in meno di due mesi i visitatori paganti sono stati oltre 72.000, superando le previsioni. E all'interno di questa Biennale una delle esposizioni che ne fanno parte é quella del fotografo americano Bruce Weber. E' strano come iniziò la sua carriera di fotografo. Era il 1969 e i genitori non lo lasciarono andare al festival pop di Woodstock. Mentre la TV mostrava le performance dei giovani che erano presenti al grande raduno dei 300.000 gli dissero: "...sei contento che non ti abbiamo fatto andare tra quella gente?". Il giovane Bruce si chiuse nella sua camera dove maturò la sua decisione di diventare fotografo.

Bruce Weber - Jason Shaw, Argentina 1995
(Courtesy of Bruce Weber)
L'esposizione, "Secret Love" é ospite nelle sale affrescate del Museo Salvatore Ferragamo a Palazzo Spini Ferroni con quasi 200 immagini, la maggior parte delle quali in bianco e nero. Definito come un "fotografo che fotografa la moda e fa moda attraverso la fotografia", Weber presenta il suo lavoro non solo dentro quel fenomeno di costume che é la moda ma anche e soprattutto nelle provocazioni che attraverso le sue foto, a volte stupiscono, altre volte irritano e a volte fanno sorridere e divertire. Nella prima delle tre sale della mostra il fotografo espone le sue immagini mettendo in evidenza il corpo maschile con estrema disinvoltura, anche divertente. La seconda sala ha come tema i Boy Scout, uno spaccato della società americana nella quale si vede il momento di passaggio dei giovani dall'età infantile a quella adolescenziale. Le quaranta immagini che compongono questa sezione ci portano in una realtà specificamente statunitense che vuole essere un omaggio ai Boy Scout of America.

Bruce Weber - La Duchessa del Devonshire mentre dà
da mangiare alle sue galline, Inghilterra 1996
(Courtesy of Bruce Weber)
La terza sala é un omaggio al ritratto dove il fotografo mostra la sua capacità di cogliere l'attimo. I personaggi sono catturati nella loro essenza. Robert Mitchum guarda nell'obbiettivo con un' espressione di tranquilla interrogatività mentre Aretha Franklin é ripresa in un'istantanea mentre canta, come una vera regina, con un lungo abito scuro e una corona. Anche la Duchessa del Devonshire mentre nutre le sue galline ha un'espressione ironica mentre sono carichi di espressività i ritratti di Gerard Depardieu e Nelson Mandela in tutta la sua "regalità" di primo presidente nero del Sudafrica multirazziale. Vedi anche: 1a Biennale di Firenze, un successo di pubblico New Persona/New Universe, trasformazioni del corpo umano e mutate identità dei ruoli
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a cura di
Silvia Messeri & Sandro Pintus

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