Capitano di ventura
Forlì 1498 - Mantova 1526
Figlio di Giovanni dei Medici (Giovanni "il Popolano", del ramo
secondogenito della famiglia, quello che fa capo a Lorenzo il Vecchio)
e di Caterina Riario Sforza, virago fra le più celebri del Rinascimento.
Eccellente condottiero - fu visto dal Machiavelli come l'uomo capace
di unificare l'Italia - la sua figura è avvolta da un alone
di leggenda che ne ha spesso sottaciuto la ferocia.
Ebbe il soprannome quando, alla morte del papa Medici Leone X, mutò
da bianche a nere in segno di lutto le bande della sua insegna di
capitano di ventura. Vero mercenario, ansioso solo di combattere
per chi lo pagava meglio, in soli quattro anni, dal 1522 al '26,
cambiò
campo quattro volte: fu al soldo del Papa, poi dei francesi, degli
imperiali e quindi nuovamente dei francesi. Capitanò l'esercito
della Lega di Cognac, alleanza franco-veneto-pontificia voluta da
papa Clemente VII (ancora un Medici) contro gli imperiali, ma fu ucciso da un
colpo di colubrina e i Lanzichenecchi si aprirono la strada per il
sacco di Roma (1527).