Orafo e scultore
Firenze 1500-1571
Geniale artista dal carattere tumultuoso, che lo porterà spesso
oltre i limiti della legalità. E' autore di un trattato sulla
scultura e l'oreficeria (Firenze, 1568) e di una pittoresca autobiografia
(1558-66, pubblicata a Napoli nel 1728) che ben descrive il clima artistico
dell'epoca e da cui sono state tratte opere teatrali e cinematografiche.
Perseo
Loggia dei Lanzi
Si forma in varie botteghe fra Firenze, Siena, Pisa e Roma. Proprio a Roma si rifugia nel 1519 dopo una rissa: vi resterà fino al 1527. Soggiorna poi a Firenze e Mantova per tornare quindi a Roma, dove nel 1529, sotto la protezione del papa Medici Clemente VII, apre una bottega orafa: realizza opere ispirate ai disegni di Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Filippino Lippi.
Cosimo I, Museo Bargello
E' successivamente in Francia (1540-45) e vi lascia varie opere, oggi tutte disperse tranne la Ninfa bronzea del Louvre e la famosa Saliera d'oro e smalti (1543) conservata a Vienna, dove il ricordo della scultura fiorentina si fonde con la raffinatezza tipica della cultura manierista di Fontainebleau. Nel 1545 torna a Firenze e scolpisce il busto di Cosimo I (al Bargello), il Ganimede sull'aquila (sempre al Bargello) ed il celebre Perseo per la Loggia dei Lanzi di piazza Signoria, opera nella migliore tradizione manierista.