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Oratori Musei Tabernacoli Beni Culturali Open Museum delle Cinque Verdi Terre
ORATORI |
L'oratorio di S.Caterina delle Ruote, fatto erigere dalla famiglia fiorentina degli Alberti attorno al 1354, sorge non distante dal Cimitero di Ponte a Ema.
Spinello Aretino,
La conversione
dell'imperatrice, part.
affresco, Oratorio di
S. Caterina delle RuoteLa costruzione, in filaretto di pietra alberese, è formata da un'unica aula divisa in due campate con volte a crociera e da una piccola abside rettangolare.Al suo interno si trovano affreschi di rara bellezza, che narrano la vita della principessa martire S.Caterina d'Alessandria, detta delle Ruote a causa del martirio subìto. Il ciclo venne avviato intorno al 1360 dal Maestro di Barberino e da Pietro Nelli, ai quali spetta la decorazione del vano absidale e dell'arcone che lo precede; fu poi completato per volere di Benedetto Alberti a partire dal 1387, da Spinello Aretino, brillante esponente della pittura tardogotica.
Interno dell'oratorio
di S. Caterina
delle Ruote a
Rimezzano
IL Comune di Bagno a Ripoli, divenuto proprietario dell'oratorio, aveva avviato, nel 1992, un progetto di restauro poiché lo stato di abbandono era tale che sembravano danneggiate gravemente sia la struttura architettonica che le opere d'arte. Oggi il restauro è concluso e l'oratorio di S. Caterina è uno spazio ritrovato ed un luogo di grandissima suggestione.
Sul Pian di Ripoli, a poca distanza fra loro, si trovano altri due importanti oratori. L'oratorio della S.S. Annunziata viene ritenuto da molti opera di Michelozzo o di scuola michelozziana. Caratteristica di questo edificio religioso rinascimentale è la struttura interna ad aula - con copertura a capriate lignee, sostenute da mensoloni intagliati che termina con un'abside quadrata con copertura a volta e capitelli di pietra serena. Conservava una pala d'altare di Filippo Lippi che, dopo diverse vicissitudini, si trova ora in un museo di Roma. All'esterno una particolare cornice a punta di mattoni si interpone fra la sommità delle pareti ed il tetto. Attualmente è lo studio un artista, quindi è visitabile su appuntamento.
Anche l'oratorio del Crocifisso del Lume o al Pratello ha una storia antica poiché, alla fine del Quattrocento, venne trasformato da tabernacolo in oratorio, dalla famiglia Nasi proprietaria della vicina villa del Pratello. Numerose le modifiche esterne che hanno dato luogo ad un edificio mosso, dal gusto barocco. L'elemento più originale è l'elegante cupoletta realizzata a lastre sovrapposte e stondate in cotto. Anche il passante frettoloso e distratto che percorre il Pian di Ripoli, può notare questo piccolo edificio di religiosità "minore", dove un tempo sostava la processione di maggio dedicata alla Santa Croce.
MUSEI |
ANTIQUARIUM
Vasi di vetro con bollo monetale
seconda metà I° - fine II°secolo d.C.
Nel centro di Bagno a Ripoli/Capoluogo è stato recentemente inaugurato un piccolo, ma significativo Antiquarium. Questo territorio, infatti, situato in una posizione favorevole rispetto alle vie di comunicazione, è stato nei secoli attraversato da direttrici viarie di interesse non solo locale, diventando così ricco di testimonianze archeologiche:1) parti di edificio romano con archi e volte in laterizi, in via della Nave, di età romano-imperiale; 2) reperti mobili (particolarmente numerosi quelli numismatici) di epoca etrusco-ellenistica o tardo-repubblicana, sempre in via della Nave; 3) Campo Cappelletti, ad Antella: villa rustica di età romano-imperiale; 4) il 'Tular' di Gavignano, lastra di arenaria con iscrizione etrusca, ritrovata sulle rive del Borro di Calcinaia. Oltre al "Tular" di Gavignano, l'Antiquarium raccoglie numerosi reperti provenienti dalle zone archeologiche prima evidenziate.
monete romane
SEDE: "Antiquarium", Via di Ritortoli n. 6
Per informazioni: Ufficio Cultura del Comune di Bagno a Ripoli, tel. 055/6390.356 opp. 357
TABERNACOLI |
Numerosi tabernacoli ornano le strade e le case del territorio per una antica consuetudine rimasta fino ai nostri giorni. Appoggiati ai muri delle case per protezione o in ricordo di avvenimenti miracolosi, oppure eretti lungo le principali vie di comunicazione per accompagnare il cammino dei viandanti, essi costituiscono un utile strumento per la conoscenza del vivere quotidiano della popolazione rappresentano l'espressione più pura e spontanea della devozione popolare. Dei tabernacoli ancora integri, molti ospitano rilievi moderni, generalmente in ceramica o in stucco, che prendono spunto da composizioni rinascimentali; è il caso del tabernacolo del Monastero sulla via di Montisoni, che reca lo stemma Peruzzi e contiene una copia moderna della Madonna dell'Impruneta, e di quelli rispettivamente all'Arco del Camicia e in via di Montisoni nel podere Poggio di Reto che accolgono due terracotte raffiguranti la Vergine col Bambino del XVIII secolo. Tra i tabernacoli dipinti piuttosto noto è quello posto lungo il borro dell'Antella, riedificato in epoca moderna ma contenente un'immagine con la "Madonna e Gesù Bambino" affrescato intorno alla metà del XV secolo da Paolo Schiavo, pittore assai richiesto per eseguire simili opere data la sua capacità di rinnovare i tradizionali modelli iconografici attraverso il naturalismo rinascimentale. Attribuibile al medesimo pittore il tabernacolo di analogo soggetto posto ora dentro la Pieve dell'Antella e proveniente da una stanza della canonica. A Bagno a Ripoli, all'incrocio con via della Nave, sull'edificio che un tempo era il Palazzo Pretorio, si trova un'edicola quattrocentesca in pietra serena elegantemente scolpita contenente un affresco coevo raffigurante la "Madonna in Maestà fra i Santi Martino e Biagio", mentre sull'esterno della mostra è rappresentata "l'Annunciazione". Un altro tabernacolo rinascimentale è quello posto in via della Martellina, detto del Poggio, al quale si accede attraverso una scalinata; rimane la bella sinopia di una "Madonna in trono fra S.Giovanni Battista e S.Gerolamo", opera di scuola fiorentina della fine del XV secolo; sulla stessa strada, all'angolo con via dei Rosai, si trova invece una "Madonna" in terracotta invetriata, lavoro di fine Quattrocento della bottega robbiana. Ripresa la strada provinciale, si incontra poco dopo un tabernacolo quattrocentesco raffigurante la "Madonna col Bambino in trono", opera di Bicci di Lorenzo, mentre poco oltre, lungo via della Croce, si erge un elegante tabernacolo sorretto da colonne in pietra serena che accoglie un affresco della fine del XIV secolo con la "Vergine in trono e santi", lavoro riferito a Niccolò di Pietro Gerini. A Rignalla, sulla parete esterna della piccola chiesa di S.Maria, è incassata un'edicola affrescata raffigurante "L'Incredulità di S.Tommaso", opera di scuola fiorentina della fine del Trecento, mentre sull'angolo della strada che conduce alla Chiesa di S.Martino ai Cipressi è ubicata la "Madonna del Buon Viaggio", affresco eseguito dal pittore contemporaneo Pietro Annigoni.
BENI CULTURALI |
TEATRO DELL ANTELLA
Per il 1999 è prevista la conclusione dei lavori di restauro dell'immobile dell'ex casa del popolo di Antella. L'edificio ha un notevole rilievo architettonico e storico. Costruito nel 1891 - coevo quindi al Cimitero Monumentale di Antella - presenta una facciata con affreschi in stile liberty di un certo pregio, una sala interna con decorazioni sempre in stile liberty e infissi con motivi decorativi a colori.
Il restauro mira a restituire all'immobile lo spirito dell'epoca in cui fu progettato e costruito, con materiali fedeli a quelli originali, rispettandone anche l'originaria destinazione a luogo per spettacoli. Dal punto di vista storico, sono ancora ben visibili i segni della sua iniziale natura di sede della Società di Reciproco Soccorso e della successiva trasformazione in Casa del Fascio (anni '30) e poi in Casa del popolo (dopoguerra).
La ristrutturazione dell'immobile prevede che vengano realizzati: 1) un teatro/cinema interno (circa 150 posti); 2) un centro civico (al piano terreno); 3) sale per il centro giovani, gestite poi dalle associazioni del territorio; 4) la nuova sede della Filarmonica 'Luigi Cherubini' e della Scuola di musica 'Gino Ravenni', per i concerti e l'attività didattica, con sale attrezzate per le prove musicali); 5) un cinema/teatro estivo all'aperto (circa 150 posti), rifatto come nel dopoguerra. Una struttura simile è realizzabile grazie alla presenza di un originale palcoscenico 'double face' - verso la sala interna e verso il giardino - dotato di una grande porta scorrevole che, una volta aperta, crea un "boccascena" verso l'esterno.
OPEN MUSEUM |
Regione Toscana - Provincia di Firenze
BENVENUTI
nell'OPEN MUSEUM delle CINQUE VERDI TERRE
Se il titolo vi suggerisce di esservi introdotti in un MUSEO canonico, come siamo soliti pensarlo, ci dispiace, avete sbagliato del tutto!!!
Questa volta il nostro Museo è il territorio della Toscana, costituito dalle sue terre, dai suoi campi, da strade e sentieri, da quelle città "murate" disegnate da antichi architetti, da pievi, chiese, spedali, ponti, mulini, infiniti "segni" lasciati dai nostri progenitori.
La nostra terra è il museo di se stessa:
UN MUSEO VIVO, UN MUSEO APERTO
Questa è l'idea alla base dell'Open Museum, il progetto che le Amministrazioni Comunali di Bagno a Ripoli, Figline Valdarno, Greve in Chianti, Incisa in Val D'Arno e Rignano sull'Arno, le "Cinque Verdi Terre", hanno intrapreso insieme già da alcuni anni per la valorizzazione delle loro terre così fortemente accomunate per cultura e storia del territorio racchiuso tra l'Arno a sud est di Firenze e la valle dell'Ema-Greve.
I Cinque Comuni sono stati spinti alla ricerca di uno strumento di lavoro dalla necessità di conservare e tutelare i Beni ed il Territorio, e nello stesso tempo dal desiderio di approfondirne la conoscenza, di facilitarne fruibilità e percorribilità, superando il concetto di Museo come luogo delimitato e unico custode di oggetti e di storia.
Tutti i Beni del territorio, artistici, ambientali, paesaggistici, storici, sono stati considerati nella loro globalità, per educare e sviluppare cultura, senza dimenticare che il loro valore è arricchito proprio dal contesto in cui vivono, dall'ambiente e dalla società nel quale si sono sviluppati: così geografia e storia, passato e presente si fondono nel
progetto che non vuole avere confini.
L'Open Museum è articolato in "sistemi" (dall'arte alla viabilità, dall'agricoltura al paesaggio, dalle industrie all'archeologia) che gradualmente verranno sviluppati e strutturati sotto forma d'itinerari, estesi su tutto il territorio e facilmente fruibili. Si svilupperà così nel tempo la ricerca, il restauro, la valorizzazione, la promozione del territorio: cultura e turismo insieme, nel rispetto delle cinque verdi terre.
Oggi il progetto si concretizza offrendo al pubblico Tre Itinerari del primo "sistema" intitolato "Popoli, Arte, Devozione" - Itinerari nelle Cinque Verdi Terre" che per la loro particolare articolazione tra edifici ecclesiastici, complessi religiosi e raccolte d'arte, rientrano nell'ambito dell'iniziativa regionale "I Luoghi della Fede".
Ogni itinerario sarà effettuato due volte in date precise sempre di sabato, dal 1 maggio al 5 giugno 1999, e permetterà di gustare in pieno relax luoghi suggestivi, fuori dei circuiti turistici classici, ricchi di storia e d'arte, avvolti da un magnifico paesaggio.
Gli spostamenti sono effettuati con il pullman riservato ai partecipanti, le visite, guidate da storiche dell'arte, ottimi e socializzanti i punti di ristoro, disponibili volumetti-guida.
Quota di partecipazione 30mila lire a persona per gita (comprende trasporto, guida e ingressi; pranzo non incluso), è obbligatoria la prenotazione.
Informazioni e Prenotazioni:
Ufficio Cultura Comune di Bagno a Ripoli
Via F.lli Orsi, 18 - tel. 055-6390356/357
lunedì a venerdì ore 8,30-12,30; martedì e giovedì 15.00-18.00
Testo a cura di:
Francesca Formichi Remy de Turique
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