Pittore Firenze (1486-1530)
Figlio del sarto Agnolo di Francesco, è l'ultimo grande pittore classico a Firenze (1486-1530) prima dell'avvento del Manierismo. Allievo di Piero di Cosimo, influenzato da Leonardo da Vinci e da Raffaello, è un classicista per eccellenza. Disegnatore "senza errori" (scrive il Vasari), mescola il formalismo romano, la dolcezza dello sfumato leonardesco e la luminosità del colore veneto dimostrando così uno stato di ricerca e di "crisi" che volge al Manierismo. Non a caso nella sua bottega lavoreranno il Pontormo, il Rosso e Giorgio Vasari. Numerosi i suoi cicli di affreschi. Nel Chiostro dei Voti dell'Annunziata realizza scene della Vita di San Filippo Benizzi (1510) e, dopo due probabili viaggi a Roma, scene della Vita di Maria (1514 ca.) e la lunetta con la Madonna del Sacco (1525), una delle sue opere migliori. Notevole, nel Chiostro dello Scalzo, la sua grisaille con la vita di San Giovanni Battista (dal 1515). Nella villa medicea di Poggio a Caiano realizza un Tributo a Cesare ma fra le sue opere maggiori è certamente il Cenacolo di San Salvi (realizzato fra il 1520 e il '25 benchè il contratto sia del 1511), definito l'unica "Cena" che non sia stata annullata da quella di Leonardo.
Ultima cena Cenacolo S.Salvi
Tra le numerose tavole, dove meglio si esprime il suo colorismo delicato, la Madonna delle Arpie (Uffizi), la Disputa della Trinità, la Deposizione e i Sogni del faraone (tutte a Palazzo Pitti), il Sacrifico di Abramo (Madrid, Prado) e il Ritratto dl Sansovino (1524) della National Gallery di Londra. Alla fine della vita, deluso dall'abbandono della moglie fedifraga e dalla perdita di molte opere nell'assedio di Firenze (1529-30), si stende a letto, smette di mangiare e muore in breve tempo.