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Museo del Bigallo

Madonna della misericordia
Madonna della misericordia,
particolare

Risale al 1976 l'organizzazione di questa piccola ma suggestiva raccolta di opere d'arte appartenute alla Compagnia del Bigallo. La sede occupa la Loggia, l'oratorio e alcune stanze del piano terreno e del primo piano del palazzo all'angolo fra via Calzaioli e piazza San Giovanni. Si tratta di una serie di opere devozionali che costituiscono una collezione omogenea e che illustrano la vita della Confraternita attraverso i secoli. Da notare il Crocefisso dipinto da Maestro del Bigallo (metà XIII secolo), un trittico portatile di Bernardo Daddi datato 1333 (Madonna col Bambino e 14 santi), una Madonna col Bambino di Alberto Arnoldi (1361), lo stemma degli Altoviti scolpito da Desiderio da Settignano (1450 circa), una Madonna di Jacopo del Sellaio (1480 circa) e dipinti di Ridolfo del Ghirlandaio (1515). Nell'oratorio, resti di sinopie e affreschi eseguiti nel 1363-64 da Nardo di Cione e dalla sua bottega, ritrovati dietro l'altare intagliato (opera di Noferi d'Antonio) che nel 1515 coprì quasi tutta la parete.
L'opera più famosa è comunque un affresco del 1342 dedicato alla Madonna della Misericordia ed eseguito dalla bottega di Bernardo Daddi, allievo di Giotto. Il dipinto, affrescato nella Sala dei Capitani, contiene la più antica raffigurazione di Firenze, con le sue torri medievali e i suoi monumenti, fra cui il Battistero e una interessantissima vista del Duomo nel momento in cui si costruiva Santa Maria del Fiore. La vecchia cattedrale di Santa Reparata non era ancora stata demolita e se ne possono vedere così il tetto a capanna, i due campanili e le finestre monofore laterali. Nell'affresco si notano fra l'altro parti del Campanile di Giotto e la facciata di Santa Maria del Fiore come l'aveva concepita e lasciata Arnolfo al momento della sua morte nel 1302.

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