La villa di Cafaggiolo
Stirpe dei Medici
Quella dei Medici è una stirpe che affonda
le sue radici nella campagna toscana, e precisamente nel Mugello, dove
nella villa-castello di Cafaggiolo si identifica la loro "culla".
La prima traccia storica la si trova però a Firenze, quando Salvestro di
messer Alamanno dei Medici si allea al "popolo minuto" nell'episodio
del tumulto dei Ciompi (1378), il maggior scontro sociale nella storia
della Repubblica Fiorentina. Contadini inurbati,
i Medici si trasformano in mercanti e poi in banchieri.
Ignota l'origine del loro stemma, che muta disegno negli anni. All'inizio sono
undici palle rosse in campo d'oro (la storia che fossero pillole medicinali pare
sia stata inventata nel '500 alla corte di Francia dai detrattori della regina
Caterina dei Medici), con Cosimo il Vecchio le palle diventano otto e con suo
figlio Piero il Gottoso scendono a sette: sei disposte a triangolo e una al centro,
quest'ultima azzurra e dipinta con i gigli di Francia, secondo un privilegio
avuto dal re Luigi XI in cambio di servigi diplomatici. Lorenzo il Magnifico
le riduce a sei, portando in alto la palla azzurra; infine, Cosimo
I le dispone a ovale, come poi sempre saranno.
Il fondatore della fortuna familiare è Giovanni di Bicci (1360-1429, Bicci è il
soprannome dato a suo padre Averardo), che all'inizio del Quattrocento ha accumulato
una vistosa fortuna attraverso il fondaco delle merci e il banco ma anche grazie
all'appalto della riscossione delle gabelle del Comune. Gonfaloniere nel 1421,
Giovanni si fa amare per la prodigalità con cui attinge al suo patrimonio
per aiutare la Repubblica e il popolo nei momenti di crisi ed è anche
il primo mecenate della famiglia: protegge il giovane Masaccio e
finanzia di tasca sua la ricostruzione della basilica di San Lorenzo (quartiere
in cui i Medici hanno già le loro case) affidando il progetto al Brunelleschi.
Dal suo matrimonio con Piccarda Bueri nascono due figli: Cosimo (1389-1464) e
Lorenzo (1395-1440), entrambi detti "il Vecchio", da cui avranno origine
i due rami della famiglia.
Giovanni di Bicci,
il capostipite
I discendenti di Cosimo saranno, fra alterne fortune, signori di Firenze fino al 1537: in linea diretta si tratta di Piero detto il Gottoso (1416-1469) sposato con Lucrezia Tornabuoni, Lorenzo detto il Magnifico (1449-1492) sposato con Clarice Orsini, Piero detto lo Sfortunato (1471-1503 ma più che di sfortuna di trattava di incapacità) sposato con Alfonsina Orsini, Lorenzo duca d'Urbino (1492-1519) sposato con Maddalena de la Tour d'Auvergne della casa reale di Borbone. Ultima discendete legittima di questo ramo sarà Caterina (1519-1589) poi regina di Francia, ma il potere a Firenze sarà retto da Alessandro detto il Moro (1510-1537), primo duca di Firenze, bastardo di Giulio dei Medici (1477 ca. - 1534) papa col nome di Clemente VII e a sua volta bastardo di Giuliano dei Medici (1453-1478), l'amatissimo fratello del Magnifico ucciso nella congiura dei Pazzi. Tra i figli del Magnifico, Giovanni sarà famoso come papa Leone X (1475-1521): alla corte pontificia proteggerà artisti e letterati ma dovrà fronteggiare la Riforma di Lutero. Nel frattempo i Medici discendenti da Lorenzo il Vecchio vivono all'ombra dei primi, talvolta anche approfittando delle disgrazie del ramo primogenito o provocandole, come nelle tradizioni "frondiste" delle migliori case regnanti. Da Lorenzo il Vecchio e da Ginevra Cavalcanti nasce Pier Francesco, anch'egli detto il Vecchio (1430-1476) e da questi, sposato con Laudomia Acciaiuoli, Lorenzo (1463-1503) signore di Piombino e Giovanni (1467-1498): il ramo secondogenito si divide quindi a sua volta in due rami, cosa che avrà la sua importanza qualche decennio più tardi. Entrambi i fratelli depongono il nome di Medici e si ribattezzano "Popolani" nel 1494, al momento della cacciata da Firenze di Piero lo Sfortunato, in parte provocata anche dalle loro trame.
B.Gozzoli, Il corteo dei Magi
Da Lorenzo il Popolano nascerà Pier Francesco detto il Giovane
(1487-1525), sposato con Maria Soderini e a sua volta padre di quel
Lorenzino (1514-1547) che in nome di presunti ideali repubblicani
ucciderà il duca Alessandro cancellando il ramo di Cosimo
il Vecchio e meritandosi il nome di Lorenzaccio.
Da Giovanni il Popolano, marito di Caterina Riario Sforza, nascerà
invece il capitano di ventura Giovanni
dalle Bande Nere (1498-1526), a sua volta padre di Cosimo
I, fondatore della dinastia dei Medici granduchi di Toscana che
reggerà lo Stato fino al 1737. Strana coincidenza, in Cosimo
si riuniscono i due rami della famiglia: sua madre Maria Salviati
è infatti una Medici per parte di madre, nelle sue vene scorre
il sangue di Lorenzo il Magnifico.
Ma nonostante questo Cosimo non si sentirà tranquillo sul trono fino a
che non avrà fatto uccidere dai suoi sicari il biscugino Lorenzaccio:
sarebbe stato lui infatti, per via di primogenitura, il legittimo erede del titolo
ducale.
Il sangue dei due rami principali si mescolerà
poi di nuovo (e per un caso della storia) nel 1587, quando Ferdinando
I, figlio cadetto di Cosimo I, sarà costretto a salire
sul trono per la morte senza eredi maschi del fratello Francesco
I: deciderà allora di sposare Cristina di Lorena, la cui nonna
materna altri non è che Caterina dei Medici, ultima discendente
diretta e legittima di Lorenzo il Magnifico.