di Anna Rita Mazzoli
biologa e nutrizionista


Primavera, Estate ...tempo di diete?!

Con l'arrivo della bella stagione, insieme al magnifico rifiorire della nostra terra, ci arrivano attraverso i media un gran numero di messaggi e consigli per "perdere i terribili chili in più" e "ritrovare la forma perduta". Il problema tocca ormai gran parte della popolazione e riflette lo stile di vita occidentale in cui l'individuo, sempre più sedentario, vive in un ambiente costantemente ricco di alimenti e viene stimolato al loro consumo. Questa è una nuova situazione nella lunga storia dell'essere umano il cui organismo si è evoluto, al contrario, nella continua incertezza e precarietà delle risorse alimentari. A ciò si è aggiunge, in particolare negli ultimi cinquanta anni, nella maggior parte dei paesi occidentali, una ricerca ed un'idealizzazione della magrezza senza precedenti. Le riviste ci propongono immagini di giovani e giovanissime donne, magrissime e muscolose. E' "vietato" il grasso, che pure è una componenete essenziale del nostro organismo. In poche parole il modello ideale è una struttura fisica biologicamente irraggiungibile per la grandissima maggioranza delle donne.


La Venere di Willendorf statuetta del Museo di Archeologia di Cambridge (G.B.) datata 25.000-10.000 a.C.
(disegno di Filippo Mazzoli)
Il succedersi naturale delle varie fasi della vita, dalla giovinezza, alla maturità, alla vecchiaia, viene ignorato e solo la giovinezza è esaltata come ideale. Il messaggio è: "dobbiamo essere tutte sempre giovani e per raggiungere questo serve solo disciplina, volontà, il prodotto giusto e denaro". C'è corrispondenza tra l'esaltazione della magrezza ed il nuovo ruolo che la donna assume nella società? In fondo il "grasso" risulta associato a caratteristiche più strettamente femminili, in particolare alla fase riproduttiva. E' un caso che sia messo al bando come "inutile" nella nostra società dove la produttività ha molto più valore della fecondità? Vorrei finire con l'immagine di un'antichissima statuetta dell'Alto Paleolitico, la Venere di Willendorf, che oggi verrebbe considerata gravemente obesa. La bellezza delle sue forme morbide ci fa andare oltre l'attuale ossessione della magrezza a tutti i costi, riportandoci all'importanza della nostra salute insieme alla ricerca di un rapporto più sereno con il nostro corpo.

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FAN-Florence ART News
a cura di
Silvia Messeri & Sandro Pintus


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