di Silvia Messeri
In Toscana i parchi come cultura
Progetti per il recupero del territorio
Centosessantasei aree protette, tre parchi naturali regionali, due parchi
nazionali, trentasei riserve naturali statali, quattro zone umide di importanza
internazionale. E ancora: 394 musei e raccolte (pari al 12 per cento del
totale nazionale); 5.787 siti archeologici localizzati in 267 comuni; 19
aree minerarie dismesse e 168 siti minerari e mineralogici situati in 74
comuni.
Zona umida delle Lame di Fuori in
S.Rossore, Pisa (Foto Cavalli) Italy |
Così si presenta la Toscana secondo un'analisi del Centro
di ricerche e studi sui problemi del lavoro, dell'economia e dello sviluppo.
A questo enorme patrimonio vanno ad aggiungersi 25 nuovi progetti di parchi
culturali che interessano zone e situazioni ampiamente diversificate da
recuperare e valorizzare: dai castelli della Lunigiana alla zona dell'alabastro
di Volterra, dalle aree minerarie dismesse dell'Isola d'Elba e di Carrara
agli antichi tracciati della via Aurelia, collegata al sistema delle fortificazioni
costiere. Un investimento totale di 29 miliardi e 300 milioni. Di questi
25 progetti 8 sono già finanziati e riguardano: la Val di Cornia
con gli insediamenti archeologici di Baratti e Populonia; Volterra, dove
si prevede il recupero di parte delle cave del Marmolaio ed un itinerario
legato all'escavazione e lavorazione dell'alabastro; il parco archeologico
della "Città del Tufo", nel Comune di Sorano, con le necropoli
di Sovana e San Rocco. cellina.
Zona umida delle Lame di Fuori in
S. Rossore, Pisa (Foto Cavalli) |
Riguardano anche il "circuito" dei 160 castelli della Lunigiana;
l'Ecomuseo della montagna pistoiese, che si snoda attraverso percorsi
dedicati al ghiaccio, al ferro, alla cultura e religiosità popolare,
al verde. E' previsto, inoltre, il parco culturale della Val di Bisenzio
che, partendo dalla considerazione che "il territorio stesso è
museo", propone una rete di itinerari tematici: i mulini, i mestieri del
bosco, archeloogia industriale, i luoghi della guerra. Infine il recupero
delle aree minerarie dismesse di Rio Marina e il parco museo minerario
dell'Amiata, zona, un tempo, tra le più famose per l'estrazione
del mercurio.
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