di Sandro Pintus
E' necessario accelerare i tempi
per il restauro delle opere d'arte
Intervista alla Dr.ssa Cristina Acidini soprintendente
vicario della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Province
di Firenze Pistoia e Prato
Dr.ssa Acidini, cosa vuole rappresentare questa mostra? Le opere esposte
sono un campione. Vogliono rappresentare il 10 per cento delle opere da
restaurare. Ci sono opere restaurate, opere sulle quali stiamo lavorando
e opere che non sono state più toccate perché mancano i finanziamenti
e ci sono grosse difficoltà tecniche per il loro restauro, soprattutto
per le tavole. E' necessario accelerare i tempi per fare in modo che possano
essere restaurate da coloro che oggi ci stanno lavorando perché le
generazioni successive non saprebbero come intervenire.
Una delle formelle della Porta del
Paradiso del Ghiberti
subito dopo l'alluvione
(foto Torrini Fotogiornalismo©1966) |
Cosa pensate di fare per reperire i fondi necessari a completare
i restauri? Stiamo già pensando ad altre iniziative ma per
il momento abbiamo sottoposto il problema al Ministro dei Beni Artistici
Walter Veltroni durante la sua visita a Firenze. Una prima risposta ci
é arrivata da alcune associazioni che raccolgono artigiani che
si occuperebbero del restauro gratuito di opere di arredo liturgico. E'
comunque necessario che anche nelle scuole se ne parli per riprendere
la memoria.
Il Cristo ligneo del quale,
durante l'alluvione, é andata
perduta la provenienza e oggi adottata per il restauro |
A un mese dall'apertura quanti visitatori ha avuto la mostra?
Per il momento non siamo in grado di fare un conto preciso perché
essendo l'ingresso gratuito, possiamo avere come riferimento solo le firme
dei visitatori. Sono circa un centinaio al giorno con punte più
alte durante il week end. Sono soprattutto fiorentini che rivivono ciò
che é successo guardando le opere esposte ma ci sono anche moltissimi
turisti stranieri. Vedi anche: "Salvate dalle
Acque", un tesoro da ammirare a Palazzo Vecchio
FAN-Florence ART
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a cura di Silvia Messeri & Sandro Pintus
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