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Salviamo i cipressi del Chianti

Il cipresso comune (Cypressus Sempervirens) è quasi certamente originario della Persia e della Siria; in Italia, dove ha avuto una forte diffusione da parte dell'uomo, sembra sia stato introdotto dagli Etruschi. Il cipresso è una pianta molto longeva (vive fino a 2.000 anni), con spiccate caratteristiche ed è particolarmente apprezzata nel nostro paese soprattutto per i legami storici e paesaggistici che essa ha saputo assumere nel corso dei secoli. In Toscana il cipresso è un elemento identificativo e caratteristico del territorio.

Un tipico paesaggio del Chianti
Da alcuni decenni il cipresso comune è stato compromesso da una devastante malattia conosciuta comunemente come il cancro del cipresso. Le stime attuali delle piante attaccate dalla malattia, già di per sè preoccupanti, sono da considerarsi tuttavia in difetto poichè i sintomi del cancro, allo stadio iniziale, sono ancora poco visibili. La bonifica fitosanitaria appare l'unico idoneo e duraturo mezzo per il recupero e la valorizzazione di questo patrimonio. L'intervento di bonifica può consistere in l'abbattimento o il risanamento della chioma. Se non si vuole perdere un importante patrimonio storico, paesaggistico ed ambientale, appare evidente che è opportuno procedere a nuovi impianti e per evitare di mettere a dimora cipressi attaccabili dal cancro è consigliabile ricorrere a "cloni" resistenti come il "Bolgheri". La Banca del Chianti Fiorentino, da sempre sensibile alla tutela del patrimonio ambientale, sta promuovendo e finanziando un importante progetto di intervento per la salvaguardia dei cipressi del Chianti. Dopo un accurato rilevamento, da Ottobre è iniziata l'operazione di abbattimento e risanamento insieme a nuovi impianti. Con questa iniziativa, unica nel suo genere, la Banca dimostra una sensibilità particolare verso questa meravigliosa terra, l'ispirazione di tanti artisti del passato e del presente e la meta ogni anno di migliaia di turisti.
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