di Sivia Messeri
I Daci
Storia di un popolo prima della conquista romana
La fine del popolo dei Daci è rimasta scolpita nelle volute della
Colonna Traiana, nelle scene delle battaglie che, dal 101 al 107 d.C., portarono
la Dacia a diventare una delle tante province dell'Impero Romano. Ma quale
fu la storia di questo regno, i cui confini corrispondono all'attuale Romania,
prima della sua scomparsa? Come viveva questo popolo, definito dagli storici
il raggruppamento più importante della grande famiglia indoeuropea
dei Traci? La mostra I Daci (Firenze, Palazzo Strozzi fino al 29 giugno)
dà più di una risposta. Oltre 800 pezzi, molti dei quali mai
usciti prima d'ora dalla Romania, sono presenti in un percorso che inizia
con reperti del XII secolo a.C. provenienti dalla tomba del principe Cotys
e dal tesoro di Lupu. Le miniere dei Carpazi e le sabbie venate d'oro dei
fiumi hanno fatto ritenere i Daci, da sempre, possessori di favolosi tesori.
Si ritiene che il bottino dell'Imperatore Traiano, dopo la conquista della
Dacia, comprendesse oltre 150 tonnellate d'oro e 300 d'argento.
Elmo d'oro trovato in una tomba principesca
forse prodotto in una bottega greca nel IV sec. a.C. |
Al di là delle leggende rimangono i bellissimi pezzi ritrovati
nelle varie tombe principesche: lo stupendo elmo in argento dorato e i
gambali dorati di Agighiol,le applicazioni in oro con forma animale di
Craiova, il diadema a sbalzo di Peretu. Altri reperti testimoniano dei
rapporti tra i Daci e altri popoli: i corredi dei riti funerari si rifanno
alle tradizione scite; agli Illiri si deve l'abilità di lavorare
i metalli mentre le influenze celtiche si ritrovano nell'elmo di Ciumesti,
sormontato da un uccello ad ali spiegate e nel misterioso menhir a sembianze
umane.
Statuetta di bronzo raffigurante un
cinghiale |
La meraviglia suscitata dalla lavorazione dei pezzi di oreficeria
si trasforma in emozione nell'osservare le falci dalla lama fine e ricurva,
i vomeri, i rastrelli e le zappe, utensili che hanno lavorato la terra
e ne hanno raccolto i frutti e che, al di là delle appartenenze
etniche e geografiche, raccontano una storia che è di tutti. I
Daci
Firenze, Palazzo Strozzi fino al 29 giugno 1997
Orario: tutti i giorni dalle 9,30 alle 19, venerdì e sabato fino
alle 23.
FAN-Florence ART News Email: csplanet@comune.firenze.it
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