Soprintendenza Archeologica della Toscana | Area Agro Fiorentino Direzione: Dr. a M. C. Guidotti | ![]() H O M E |
La "tholos"
della Montagnola di Quinto Fiorentino, esplorata da G.Caputo nel 1959 e
vicina a quella della Mula, è una tomba a tumulo, composta da un corridoio
d'accesso e tre camere sepolcrali, delle quali le due ai lati hanno forma
rettangolare, mentre quella posta al centro è costruita a pseudocupola; sulla
base dei frammenti del corredo funebre, nonchè della tipologia architettonica
della struttura, la tomba è riferibile agli anni 630-620 a.C.
Il tumulo s'innalza
presso la riva del torrente Zambra, ed era in origine delimitato da grossi
blocchi d'alberese attualmente riutilizzati in un terrazzamento agricolo qualche
metro più a valle. Sul fianco occidentale si apre un ampio corridoio scoperto
("dromos") che, prima con gradoni, poi in piano, affonda verso il centro del
tumulo per più di 12 metri con poderose pareti di massi d'alberese costruite
secondo la tecnica "ciclopica". Attraverso una porta dagli stipiti monolitici si
entra nel "dromos" coperto, lungo vestibolo a falsa volta con lastroni d'alberese
che sporgono progressivamente verso l'interno fino a congiungersi: una copertura
monumentale che richiama costruzioni di età micenea (acropoli di Tirinto).
Lungo il "dromos" coperto si aprono due porte laterali che immettono in celle rettangolari, anch'esse coperte a falsa volta. I grandi stipiti monolitici delle porte recano numerosi graffiti (iscrizioni, figure, segni magici). In fondo, una porta ad ogiva attraversa un muro di enorme spessore, uno stretto passaggio attraverso cui si accede alla grande cella sepolcrale, a pianta circolare, posta al centro del tumulo. La copertura è a falsa cupola ("tholos") con i lastroni delle pareti che sporgono verso l'interno con anelli concentrici decrescenti. Al centro, un pilastro quadrato sopporta il peso dell'ultimo lastrone quadrato che chiude la sommità della "tholos".
L'organicità della pianta, la cura
dell'esecuzione, la corrispondenza metrica fra le varie parti della Tomba della
Montagnola ne fanno il più illustre esempio di architettura etrusca di epoca
orientalizzante. La tomba è stata depredata almeno tre volte in secoli diversi ma
i numerosi frammenti di oggetti del corredo funebre, di raffinato artigianato
artistico (un piede di sgabello d'avorio, placchette d'osso traforate, statuette
d'avorio, vasetti d'alabastro, buccheri, una importante fibula d'oro), permettono
di stabilire che il mausoleo, costruito poco dopo la metà del VII secolo a.C., fu
usato fino alla metà del VI. La presenza di oggetti destinati a defunti maschi e
femmine, dà la certezza che si tratti di una tomba di famiglia.