Testimonianza di Francesco Leonetti (I), ex "angelo
del fango" e oggi direttore dell'Orchestra Sinfonica di Firenze
Nel 1966 aveva 15 anni, abitava a Roma e frequentava il liceo classico e come la maggior parte della gente seppe dell'alluvione dai media. La sua scuola, insieme a tante altre della città, organizzò dei pullman che portarono gli studenti volontari, praticamente tutti, a Firenze.
I ragazzi più grandi e gli universitari partirono con mezzi propri e la maggior parte di loro rimase a Firenze. La scuola, forse per non frustrare l'entusiasmo con cui anche i più giovani offrirono il loro aiuto, destinò i ragazzi della sua età al recupero, restauro e catalogazione dei libri dell'Archivio di Stato.
"Partiti da Roma in pullman quando arrivammo nel Valdarno trovammo un'immensa distesa d'acqua - ricorda - venni colpito da quella desolazione da guerra atomica, niente si muoveva, solo acqua e tanto silenzio". Era il suo primo viaggio a Firenze e arrivati in città si fermarono in periferia a un centro di raccolta dove distribuivano coperte alle persone che erano fuggite da casa con nient'altro che gli abiti che indossavano.
"Ricordo i libri immersi nel fango - racconta ancora - i più disastrati, quelli che era pericoloso anche toccare perché potevano disintegrarsi, rimasero a Firenze, gli altri furono portati a Roma dove la scuola aveva messo a disposizione dei locali per il restauro. Questo consisteva in una ripulitura accurata e nell'inserire un foglio di carta assorbente a misura, che quindi andava preparata, tra una pagina e l'altra di ogni libro. Ogni alunno si occupò di circa 40/50 volumi".
"Lavoravamo con i guanti -ricorda ancora - perché si era sparsa la voce del pericolo di contrarre, in caso di tagli e piccole ferite, l'epatite virale. Uno dei libri da lui restaurati mi colpì e divertì moltissimo: trattava delle vicissitudini giudiziarie di un gaglioffo che entrava e usciva di prigione con tranquilla disinvoltura per qualsiasi tipo di reato, dai furti alle molestie alle donne. Da solo ne aveva fatte tante da tenere occupato il Tribunale di Firenze per anni. Dopo la primavera dell'anno successivo i libri già restaurati vennero riportati a Firenze".
FAN-Florence ART News a cura di Silvia Messeri & Sandro Pintus |
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