"In Canada si parlò della tragedia di Firenze distrutta che doveva essere salvata"


Testimonianza di Marika Spence Sales-Ricciardelli (Canada)

"Avevo 19 anni ed ero iscritta alla facoltà di lingue dell'Università Mc Gill di Montreal, in Canada. La notizia dell'alluvione di Firenze giunse in Canada con molta forza. Si parlò della tragedia di Firenze distrutta e delle sue opere d'arte tutti dissero che doveva essere salvata, così la mia università che é tra le più antiche del Canada, fece una sottoscrizione e un appello al quale io aderii.

Nel Gennaio del 1967 partimmo in quindici, tutti delle facoltà umanistiche, e arrivati a Firenze ci mandarono alla Biblioteca Nazionale. Lavoravamo a catena per 7-8 ore al giorno e il lavoro consisteva nel tamponare i libri alluvionati con la carta assorbente. Rimanemmo alla Biblioteca Nazionale per tre mesi.

Ci veniva offerto vitto e alloggio e a pranzo mangiavano il cibo caldo della mensa comunale. Nella biblioteca faceva un gran freddo. Dalla mia università ci arrivavano dei pacchi che contenevano stivali di gomma e vestiario. Ricordo i pacchi che arrivavano con l'Alitalia e tutti noi avevamo una grande curiosità per vedere cosa contenevano. Le nostre famiglie invece ci mandavano generi alimenteri non deteriorabili come latte in polvere e cibi in scatola.

In quel periodo conobbi colui che divenne il mio futuro marito che lavorava come impiegato nella Banca Commerciale di Firenze. Ci sposammo nel 1970 e così sono rimasta in Italia.

Devo dire che in quel periodo mi ha colpito molto la solidarietà degli stranieri e il loro grande interessamento per Firenze e la sua arte.



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