"Prima di lavorare per salvare le opere d'arte ho preferito aiutare la gente che aveva perso tutto"


Testimonianza di Franco Schiavetto (I)

"Mi ero appena diplomato al liceo classico Virgilio di Roma e quando successe l'alluvione di Firenze avevo 19 anni. Con un compagno di scuola venni chiamato dal preside e venimmo mandati a Firenze per fare un sopralluogo. Tornammo a Roma in serata e raccontammo la situazione.

Nei giorni seguenti vennero organizzati i viaggi con un pullman che ci era stato dato da una parrocchia e che attrezzammo come un camion. Ogni mattina alle 5 veniva caricato di vestiario lavato e stirato e diviso per taglie e di scarpe nuove di fabbrica. Veniva trasportato anche cibo non di prima necessità come biscotti. Tutto ciò veniva poi distribuito tra la gente che ne aveva bisogno.

Io alloggiavo a Palazzo Pucci che era stato messo a disposizione dal marchese Pucci e comandavo una squadra di quelle che venivano chiamate "I Cappelloni" per il cappello a larghe falde di tipo neozelandese. Mantenevamo l'anonimato e ognuno di noi aveva un soprannome. Il mio era generale Franz. In tutto sono stato a Firenze fino al febbraio del 1967 lavorando per circa due mesi.

Oggi sono un medioevalista e lavoro sui Codici, ma per l'alluvione decisi di aiutare le persone, volevo lavorare con chi aveva perso tutto anche se ritengo che la perdita delle opere d'arte sia importante. Vorrei rincontrare alcune delle persone che hanno lavorato con me durante l'alluvione anche se alcuni li ho trovati durante il terremoto in Sicilia e il disastro del Polesine".

Franco Schiavetto ha la cattedra di Storia della Lingua Latina presso l'Università di Sassari.
Via Catone, 6 - 00192 Roma - tel 0639737933



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