Comune di Empoli Provincia di Firenze Regione Toscana
Soprintendenza per i Beni Artistici
e Storici di Firenze presentano IL DIARIO di Jacopo da Pontormo
La mostra
Con una mostra allestita nel Convento degli Agostiniani la
città di Empoli rende omaggio a uno dei suoi figli più celebri,
il pittore Jacopo Carrucci, geniale protagonista del primo Manierismo, nato il
24 maggio del 1494 nel sobborgo empolese di Pontorme e
per questo passato alla storia col nome di Jacopo
Pontormo. A due anni di distanza dalle celebrazioni per il quinto centenario
della nascita dell'artista, e in concomitanza con le due grandi mostre degli Uffizi
dedicate a "L'officina della Maniera" e ai "Disegni del Pontormo", il Comune di
Empoli chiude le manifestazioni pontormesche con un omaggio che ancora una volta
trasforma la ritualità del centenario in un evento culturalmente produttivo
e per niente effimero.
Pontormo,
Studio di nudo seduto
Si tratta in realtà di un doppio omaggio. Da una parte
la pubblicazione in facsimile del Diario che l'artista
tenne negli ultimi tre anni della sua vita (1554-1556), mentre lavorava agli affreschi
di San Lorenzo, dall'altra una mostra dedicata al manoscritto originale e
agli ultimi studi su di esso. Il Diario è un nucleo di 23 fogli su cui
il Pontormo ha annotato
pensieri e fatti della sua vita quotidiana: gli incontri con gli amici, le malattie,
le nevrosi, l'alimentazione, il lavoro in San Lorenzo
con i suoi problemi tecnici di esecuzione. Per questo le carte del manoscritto
sono corredate di figure a penna (anch'esse autografe) disegnate in margine come
promemoria e relative alla grande composizione che andava realizzando.
L' affresco di San Lorenzo, incompiuto alla morte dell'artista,
fu poi distrutto intorno al 1740. Ecco quindi che la quarantina di schizzi contenuti
nel Diario costituisce una importante documentazione per
la conoscenza di quest'opera perduta. L'edizione in facsimile del Diario,
conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, è stata
realizzata in collaborazione con la Salerno Editrice di Roma, ed è stata
curata da Roberto Fedi, con uno studio codicologico di Stefano Zamponi e un saggio
sui disegni firmato da Elena Testaferrata.
Per far conoscere al pubblico l'opera e i suoi significati il Comune di Empoli
ha quindi allestito il secondo omaggio: una mostra aperta dal 21 dicembre 1996
al 23 febbraio 1997 nel Convento degli Agostiniani (orario 10-18; chiuso il lunedì;
tel. 0571-707880), monumento situato nel centro storico cittadino, a pochi passi
dalla chiesa di Santo Stefano, dalla Collegiata di Sant'Andrea e dal Museo, tutti
edifici ricchissimi di opere d'arte.
La mostra è articolata in due sezioni. La prima - riservata agli originali
- espone al pubblico per la prima volta il testo autografo del Pontormo,
sfascicolato e affiancato dal voluminoso codice all'interno del quale il Diario
fu incluso nei secoli scorsi. Lo affianca un altro manoscritto conservato nella
biblioteca fiorentina, ovvero la trascrizione del diario pontormesco compiuta
verso la metà del Seicento dallo storiografo d'arte Filippo Baldinucci
(come finalmente è stato riconosciuto). Infine, tre disegni autografi del
Pontormo provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e relativi sempre
agli affreschi di San Lorenzo.
La seconda sezione della mostra presenta, in una serie di pannelli, le acquisizioni
scientifiche maturate nel corso del lavoro filologico sul manoscritto, con le
riproduzioni fotografiche delle 23 carte scritte del Diario,
la trascrizione del testo e un glossario ragionato (con didascalie e immagini)
utile a chiarire i temi che di volta in volta affiorano dalle pagine di questo
straordinario esempio della memorialistica cinquecentesca. Un documento unico
di vita vissuta e di lavoro che entra senza retorica nell'esistenza giornaliera
dell'artista.