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Il Museo di Casa Siviero

Grazie alla veramente fattiva collaborazione dell'Associazione Amici dei Musei, ha riaperto quel piccolo ma delizioso ambiente che è Casa Siviero in Lungarno Serristori n°1/3 - ingresso dal cancello del giardino - che, purtroppo, allo stato attuale, è visitabile soltanto, con ingresso gratuito, il lunedì dalle ore 9.30 alle 12.30 ed il sabato dalle ore 15.30 alle 18.30. Si tratta di pezzi pregevolissimi raccolti da questo 007 dell'Arte nel corso della sua vita e che egli, prima della scomparsa avvenuta nel 1983, ha voluto donare alla Regione Toscana.
Ma perchè 007 dell'Arte? Questo appellativo che probabilmente gradiva assai di più che non quello di Ministro Plenipotenziario attribuitogli nel 1946 dal governo italiano gli è stato attribuito per lo scrupolosa opera di ricupero dei tesori d'arte depredati, nel corso dell'ultimo conflitto in principal modo dai tedeschi con la scusa di salvaguardarne l'integrità ma anche, e purtroppo, non solo dai tedeschi e questo lo spinse a girare il mondo in questa ricerca condotta talvolta con metodi non molto ortodossi ma comunque pienamente giusificabili. Forse, ma è solo un'illazione, questa attività di 007 gli era congeniale dato il suo luogo di nascita: Guardistallo in provincia di Pisa, nel volterrano; infatti, a quanto mi raccontava un mio amico che ogni anno vi si recava in villeggiatura, il nome del paese derivava da: "guarda stalla" ovvero all'attenzione che i locali ponevano nel salvaguardare i loro beni da possibili scorreria degli abitanti delle zone vicine.


L'ingresso a Casa Siviero

Allora visitiamola questa casa museo ove sarebbe tanto accattivante vivere, con le sue dieci sale a partire dalla prima, già sala da pranzo con al centro un grande tavolo rettangolare cui si accompagnano un credenzone del XVIII secolo, altro credenzino mentre dalle pareti occhieggiano diversi dipinti e ci impressiona il monumentale camino dal "frontone" in pietra serena sul quale spicca uno stemma gentilizio che ritroveremo poi in altri ambienti della casa. Si prosegue nel nostro persorso ed attraverso un corridoio di collegamento abbiamo ben tre soggiorni in ognuno dei quali troviamo pezzi pregevolissimi piena testimonianza di un collezionismo raffinato riscontrabile del resto in tutti gli ambienti. Nella sesta sala raggiungibile attraverso un corridoio è sistemata la camera degli ospiti caratterizzata da un letto in ferro con baldichino mentre è in bella evidenza un disegno di Pietro Annigoni con la dedica "all'antico amico Rodolfo Siviero". Altre "preziosità" sono esposte nelle sale successive, una delle quali, veramente spartana per dimensioni, era la camera di Siviero mentre ben più ampia ed accogliente e ricca di volumi è la stanza studio biblioteca nella quale il Nostro si immergeva nella consultazione di ponderosi tomi e studiava le strategie da portare avanti per attuare quella che può considerarsi la sua missione: ricuperare, ricuperare e ancora ricuperare quante più opere possibile. E queste opere sono state in esposizione in una mostra tenutasi negli anni ottanta in Palazzo Vecchio, ampiamente documentata da un bellissimo volume edito da Canini il quale reca fra l'altro una presentazione e varie considerazioni dell'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini il quale ebbe fra l'altro ad accordare il suo alto Patronato alla rassegna stessa.


Letto con baldachino in Casa Siviero

E pur fra tanti pregi è forse questa una delle manchevolezze del Museo di Casa Siviero, la mancanza di documentazione di quanto egli ha fatto, di quanto si sia prodigato, ed anche, degli ostacoli che alla sua opera, alla sua attività, hanno posto autorità italiane, proprio quelle che avrebbero dovuto aiutarlo e che giunsero addirittura a prevedere la chiusura del suo ufficio. Ma nonostante tutte le avversità Rodolfo Siviero ha sconfitto anche la burocrazia e di questo ne siamo profondamente grati.
Per finire un aneddoto legato al Lungarno Serristori: una nobildonna della famiglia, dama di corte della sovrana - probabilmente la Regina Margherita - si recava abbastanza frequentemente a Roma per motivi del suo stato, scendendo sempre allo stesso albergo ove era assai conosciuta e riverita; avvenne che una volta, arrivata all'improvviso, era tutto occupato per cui fu indirizzata ad un altro hotel poco lontano; qui il portiere che le chiese le generalità, sentendosi rispondere Serristori, ebbe a dire: "ah, si chiama come il lungarno". Al che la nobildonna alquanto indispettita replicò con un secco: "imbecille, è il lungarno che si chiama come me!"

Casa Siviero, Lungarno Serristori n°1/3 - Ingresso gratuito - Orario: lunedì 9.30-12.30 e sabato 15.30-18.30. Per prenotazione altre visite: Associazione Amici dei Musei, tel. 055/293007.
Per arrivare al Museo prendere gli autobus 13 / 23 / D e scendere alla 2a fermata dopo il Ponte alle Grazie; per il ritorno la fermata è proprio davanti alla villetta.


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