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di Luciano Artusi - Vincenzo Giannetti


Alle pendici di San Domenico

L'itinerario tocca strade che ricordano Giovanni Boccaccio per avere lo scrittore ambientato alcune novelle proprio in questi luoghi.


Villa l'ombrellino

Si percorre via della Piazzola, una strada silenziosa e aristocratica nella sua sobrietà, in cui i muri, gli slarghi, i cipressi e il gioco delle luci e delle ombre sono elementi capaci di creare momenti di grande suggestione. Sugli ingressi chiusi si leggono nomi gioiosi e al tempo stesso romantici: villa Aurora, Collina Ridente, villa Il Garofano - che sembra sia stata la casa di campagna di Dante - e, proseguendo, villa Il Tondo e villa dell'Ombrellino, cosiddetta per quel suo caratteristico terrazzino in ferro.


Villa Schifanoia

NGiunti a San Domenico si entra in via Boccaccio, dove la strada si piega in larghe curve toccando prestigiose residenze, come villa Schifanoia e villa Palmieri.


Villa il Tondo

Con la visione della villa Salviati, circondata da un fitto bosco, si torna in città dove l'antico fiume, il Mugnone, scorre lentamente nel ricordo della novella di Giovanni Boccaccio nella quale si racconta dell'ingenuo Calandrino che cercava su quelle sponde la "pietra elitropia" dalle qualità miracolose, non ultima quella di rendere invisibile chi l'avesse portata addosso.

Tratto da "Firenze e le sue colline" di L.Artusi e V.Giannetti. © 1997 SEMPER EDITRICE FIRENZE


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