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Di Bruno Daddi



La grande magia del Carnevale di Viareggio

Risate, chiasso, battito di mani. All'improvviso una voce perentoria: "Silenzio in sala, lo spettacolo sta per iniziare!" Il brusìo lentamente si placa per poi risorgere più forte e deciso. Lo si acclama a gran voce e finalmente arriva il prestigiatore più atteso dell'anno. Con un ingresso decisamente plateale, colorato, variopinto e armato di bacchetta e cilindro, il signor Carnevale si prepara a dar inizio alle sue fantasmagoriche macromagie. Chissà quali singolari sorprese ci ha riservato questa volta lo strano personaggio dallo spirito arguto e incline allo scherzo, da sempre innamorato del mare, della mondanità, di una città in particolare, Viareggio, che, guarda caso, a febbraio ama tutta travestirsi?
Il Trionfo della Vita (1931) E' inutile negarlo. Quando in Toscana si parla di Carnevale, senza nulla togliere alle feste che, nel resto della regione, hanno luogo per commemorare questa tradizione, si pensa subito a Viareggio, capitale delle spettacolari sfilate di carri allegorici che ormai da tanti anni animano le strade, i viali, i cuori della nostro paese. La tradizione del Carnevale viareggino, evento spettacolare di grande richiamo a livello internazionale, ha una storia antica. Nacque nel lontano febbraio del 1873 da un'idea di alcuni giovani di elevata estrazione sociale. Ciò che rendeva nuovo e originale questo intento era festeggiare la briosa ricorrenza facendo sfilare carrozze all'aperto, a contatto diretto con la gente. Un'idea che ben presto si concretizzò con la realizzazione di carri trionfali che, costruiti in legno, scagliola e juta, eseguiti da scultori e artigiani, da quell'anno divennero i protagonisti monumentali, i capostipiti di una tradizione che non ha mai cessato di esistere, ad eccezione del periodo della prima guerra mondiale e della Belle Epoque durante il quale il Carnevale di Viareggio scomparve. Nel 1921 tuttavia tornò e con un nuovo vigore. Lo dimostrarono le strabilianti costruzioni carnevalesche che, più briose e stupefacenti che mai, arricchivano il paesaggio già impreziosito dalle bellissime Alpi Apuane.Telemostro (1990) Nel 1925 i costruttori scoprirono un sistema per rendere le maschere leggere e allo stesso tempo colossali ed introdussero l'uso della cartapesta, mezzo che permise loro di essere osannati dalla stampa nazionale ed internazionale come i maghi di questo materiale. Da allora il Carnevale di Viareggio che due anni fa ha compiuto 125 anni di età, momento celebrato con feste e bagordi durati un intero mese, ha sempre costituito un'attrazione di grande rilievo e come tale, adesso, intende elogiare l'arrivo del nuovo secolo con carri, sfilate, feste rionali, veglioni, rassegne ed eventi di ogni genere; addirittura è prevista la costruzione di una Città del Carnevale, un complesso immobiliare caratterizzato da un'arena per gli spettacoli, dal museo multimediale, dalla scuola per la cartapesta e da altre iniziative culturali e di intrattenimento. Quest'anno i carri che, per la gioia di grandi e piccini, si pavoneggeranno lungo la famosa passeggiata di Viareggio il 20 e il 27 febbraio, il 5, il 7 e il 12 marzo, affronteranno temi sociali, politici con chiari riferimenti al 2000. Il primo carro, quello con cui si inaugurerà questa edizione, è dedicato alla memoria di Alfredo Morescalchi e intitolato "Fate largo arriva sua maestà il Carnevale", una carrellata dei personaggi del carrista scomparso. Seguiranno il "Concerto di Carnevale" di Fabrizio Galli che affiderà ad un direttore di orchestra il compito di interpretare la festa concepita come un evento musicale, "Sud chiama Nord" eseguito da Emilio Cinquini con la collaborazione di Sergio Staino, "L'ora dell'apocalisse" di Roberto Vannucci, simbolo della paura dell'ignoto, "Effetto collaterale" eseguito da Franco Malfatti. Ricorda vagamente un celebre film di Kubrick il carro di Silvano e Arnaldo Avanzini "2001 un secolo per la pace" metaforicamente rivolto al valore della pace. Infine alludono a personaggi di primo piano del mondo politico le costruzioni di Renato Verlanti e Giovanni Lazzarini e quella di Simone Politi e Federica Lucchesi rispettivamente rappresentate da "Giubileo 2000: anche D'Alema in compagnia sfila a Viareggio cosissìa" e "Abracadabra" dedicato a Carlo Azelio Ciampi nei panni di un negromante impegnato a far da trait d'union fra opposizione e maggioranza. Pierrot (1967) E allora caro Sig. Carnevale, nell'attesa che il sipario cali, ci auguriamo che tutta la tua funambolesca magia riesca, ancora una volta, a stupire, far sognare ed esocizzare con l'ironia e l'illusione le paure e i problemi che attanagliano l'intera umanità. Del resto come diceva qualcuno la vita è anche questo, è sogno.

 

 


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